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Costume e Società, Cultura e Spettacolo, Spettacoli e Appuntamenti

FABRI FIBRA: “IO FACCIO CONTROCULTURA”

“Mi preoccupa la gente che fa i dischi e non succede niente, non fa parlare”. Così Fabri Fibra dichiarava a Blogosfere presentando Controcultura, il suo ultimo disco uscito il 7 settembre 2010, già disco d’oro. Il rapper italiano più chiacchierato, odiato e allo stesso tempo amato, tornerà a Rimini venerdì 18 febbraio 2011 per “infuocare” il Velvet. Già sold out da più di un mese, la tappa riminese del tour Controcultura, non potrà che essere un successo, se non altro in termini di numeri. Arrivato alle vette delle classifiche con il celebre pezzo del 2006 Applausi per Fibra, non bisogna dimenticare il suo passato legato alla scena musicale underground. Alcuni nostalgici e appassionati del rap nostrano rimpiangono il periodo del progetto Uomini di Mare con le collaborazioni di Esa, Inoki e Joe Cassano. Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra, classe 1976, di Senigallia, non ha mai avuto peli sulla lingua, sin dagli esordi nel ’95, tanto da aver suscitato preoccupazioni anche in campo istituzionale. Si pensi al pezzo Cuore di Latta, che nel 2006 fu causa di una forte preoccupazione e critica da parte del giudice Livia Pomodoro, presidente del Tribunale dei Minori di Milano. Da che mondo e mondo, i testi delle canzoni rap, soprattutto quando arrivano alle classifiche, sono difficilmente comprensibili. Tuttavia pare che Fibra sostenga la scuola di pensiero del “meglio che parlino male piuttosto che non ne parlino affatto”. In parte è proprio questo a cui deve il suo successo mainstream. Gli importa relativamente del giudizio di chi lo considera un venduto delle major discografiche (passò da Vibra Records alla Universal) e di chi non considera rap i suoi ultimi dischi “Chi non accetta il mio rap non accetta i propri limiti […]. Il mio disco è rap al 100%. Una volta che impari ad andare in bicicletta sarai sempre in grado di pedalare anche dopo anni che non sali su una bici. La stessa cosa vale per il rap. Non si dimentica la tecnica come ingenuamente qualcuno crede, semmai si dosano i vari stili per allargare il pubblico (se si è capaci di farlo). Potrei riscrivere Turbe Giovanili Seconda Parte senza che neanche vi accorgiate degli anni che sono passati, lo potrei fare quando voglio, il problema è che i disco verrebbe ascoltato dalle stesse persone che hanno ascoltato Turbe Giovanili, cioè poche” scriveva Fabri Fibra su hotmc.com, fotografando una delle caratteristiche, non sempre positive, di una scena tipicamente italiana. Ѐ sufficiente prendere coscienza di quello che è accaduto dove la cultura hip hop e la musica rap sono nate: in America i rapper hanno successo, la loro musica viene suonata in radio e i video passano in tv. Dj Skizo, tra i pionieri della cultura della doppia h, in prima persona ha invitato tutti a prendere atto che l’hip hop è andare con orgoglio dal peggio al meglio. D’altra parte permane la “cortina di ferro” che divide e differenzia l’underground al mainstrem. Le differenze ci sono e si sentono. Un artista è giusto che abbia a disposizione tutti i mezzi affinché la propria arte possa essere canalizzata. Ma il prezzo da pagare è alto. L’arte realizzata su commissione non potrà mai essere la stessa arte realizzata per il gusto e la passione di farla. In ogni caso Fabri Fibra rimane uno dei pochi nel nostro Paese ad essere ascoltato da tanti, soprattutto ragazzi molto giovani, riuscendo ad abbinare musiche orecchiabili e “commerciabili” a testi, in grado di dare spunti interessanti sullo stato attuale delle cose con un linguaggio capace di raggiungere chiunque. “Nel nostro paese però, spesso il rap è ancora frainteso, poco conosciuto o male interpretato. Certi stereotipi e capisaldi superati sono duri a morire in Italia e mi piace pensare che Controcultura ne possa mettere in discussione alcuni. Io parlo di quello che accade intorno a noi e metto in scena gli incubi nazionali. Controcultura è il mio contributo. Ho pensato che intitolare così il disco e il tour potesse essere uno stimolo: la controcultura in questo Paese non esiste, è solamente un’idea, un seme che si appresta a germogliare. Spero che per i ragazzi Controcultura rappresenti effettivamente qualcosa. Per loro che come me non vogliono più essere spettatori passivi della peggior cosa che può succedere quando un paese come il nostro si arrende: nulla” spiega Fabri Fibra. Chissà se, prima o poi, il suo pubblico si interesserà anche al resto del rap italiano. Alla tappa del Controcultura Tour del 18 febbraio al Velvet di Rimini, seguiranno quelle di Napoli, Bari, Taranto, Catanzaro, Messina. Per info http://www.fabrifibra.it

[Testata: Corriere Romagna – pagina Cultura&Spettacoli – Data di pubblicazione: 18/02/2011 – Titolo: FABRI FIBRA: “IO FACCIO CONTROCULTURA”. Autore: Nicoletta Cogoni]

Informazioni su Nicoletta Cogoni

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